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Successione Legittima e Successione Testamentaria: Differenze e Implicazioni Pratiche

 Due mani di persone diverse si incontrano per reggere insieme un piccolo modello di casa, simboleggiando il passaggio di proprietà immobiliare e i processi di successione.

Successione legittima e successione testamentaria: cosa cambia e come orientarsi

Quando una persona viene a mancare, il suo patrimonio non si dissolve: passa a coloro che la legge o la sua volontà riconoscono come eredi. In Italia, esistono due forme principali di successione: quella legittima, regolata dalla legge in assenza di testamento, e quella testamentaria, che si basa sulle disposizioni scritte del defunto.

Comprendere queste due modalità è fondamentale per affrontare il momento della successione con consapevolezza, evitando fraintendimenti o conflitti tra familiari.

Cos'è la successione legittima e quando si applica

La successione legittima si applica quando il defunto non ha lasciato alcun testamento. In questo caso, la legge stabilisce chi ha diritto all'eredità e in quali proporzioni. Gli eredi legittimi sono individuati in base al grado di parentela:

  • Il coniuge e i figli (o i loro discendenti) hanno la priorità;
  • In assenza di figli, subentrano i genitori o i fratelli e sorelle;
  • Se non ci sono parenti fino al sesto grado, l'eredità va allo Stato.

Ad esempio, se una persona muore lasciando un coniuge e due figli, l'eredità viene divisa tra loro secondo le quote previste dal Codice Civile. Se non ci sono figli ma solo fratelli, genitori o nipoti, la distribuzione segue regole diverse.

Cos'è la successione testamentaria e come funziona

La successione testamentaria avviene quando il defunto ha lasciato un testamento valido. Con questo atto, una persona può decidere a chi destinare il proprio patrimonio, nei limiti previsti dalla legge.

Infatti, anche con il testamento non si può escludere completamente gli eredi cosiddetti "legittimari" (coniuge, figli e genitori). A loro spetta comunque una quota di legittima, che il testatore non può toccare. La parte restante, detta disponibile, può essere lasciata a chiunque: altri parenti, amici, associazioni, ecc.

Il testamento permette quindi maggiore libertà, ma è importante redigerlo in modo corretto per evitare impugnazioni o controversie future.

Le differenze più importanti tra successione legittima e testamentaria

  • Fonte della successione: nella legittima è la legge a stabilire gli eredi; nella testamentaria è la volontà del defunto.
  • Flessibilità: la successione legittima segue uno schema rigido, mentre quella testamentaria offre più libertà di scelta.
  • Gestione dei beni: con il testamento è possibile destinare beni specifici a persone specifiche, cosa che non avviene con la successione legittima.
  • Possibili controversie: la mancanza di un testamento può generare più facilmente conflitti tra parenti, soprattutto se le relazioni erano già tese.

Cosa succede nella pratica se non c'è un testamento

Quando una persona muore senza aver lasciato disposizioni scritte — cioè senza un testamento — è la legge a decidere chi eredita e come viene suddiviso il patrimonio. Questo meccanismo, chiamato successione legittima, può sembrare semplice sulla carta, ma nella realtà può generare situazioni molto complesse, soprattutto in famiglie ricomposte, in presenza di convivenze non formalizzate o di patrimoni articolati.

Molti credono che “tanto ci pensa la legge”, ma non sempre le regole automatiche coincidono con i desideri della persona scomparsa o con ciò che sarebbe più giusto per i familiari. La mancanza di un testamento può infatti portare a esclusioni inaspettate, divisioni poco equilibrate o addirittura a lunghe controversie tra eredi.

Per capire meglio cosa può accadere, vediamo alcuni casi concreti.

  • Se un defunto lascia una compagna convivente e dei figli nati da un precedente matrimonio, la compagna non eredita nulla per legge;
  • In caso di più figli da relazioni diverse, la gestione dei beni comuni può generare disaccordi;
  • Se l'unico parente è un nipote di terzo grado, questi erediterà solo se non ci sono eredi più prossimi.

In questi casi, l'assistenza di un legale esperto come l’Avv. Francesca Pandolfi può aiutare a chiarire la situazione e ad agire nel rispetto delle norme, evitando ritardi e contenziosi.

Perché è importante pensare alla successione, anche in vita

Redigere un testamento non è solo un gesto formale, ma un atto di responsabilità verso i propri cari. Significa evitare conflitti, tutelare persone care che altrimenti resterebbero escluse e garantire che le proprie volontà vengano rispettate.

Spesso si rinvia la decisione per timore o scaramanzia, ma affrontare per tempo il tema della successione può fare una grande differenza per chi resta. Anche una consulenza mirata con un esperto in successioni ed eredità può bastare per chiarire dubbi e scegliere la strada più adatta alle proprie esigenze familiari e patrimoniali.

L’aiuto dell’Avv. Francesca Pandolfi: esperienza e chiarezza per ogni situazione ereditaria

La gestione di una successione, con o senza testamento, richiede competenze specifiche. L’Avv. Francesca Pandolfi, grazie alla sua lunga esperienza in diritto successorio, affianca con empatia e precisione le persone in questi momenti delicati.

Che si tratti di:

  • comprendere la propria posizione ereditaria;
  • verificare la validità di un testamento;
  • risolvere conflitti tra eredi;
  • predisporre un testamento chiaro e inoppugnabile;

l’Avv. Pandolfi offre supporto personalizzato, soluzioni concrete e un ascolto attento delle esigenze di ogni cliente.

Conclusione

Successione legittima e testamentaria rappresentano due percorsi diversi, ma ugualmente importanti nella trasmissione del patrimonio. Conoscere le differenze permette di fare scelte più consapevoli e tutelare meglio se stessi e le persone care.

Affrontare questi temi con l’aiuto di un professionista è un investimento sulla serenità futura. Se hai bisogno di chiarimenti o vuoi pianificare con consapevolezza la tua successione, l’Avv. Francesca Pandolfi è al tuo fianco con competenza e sensibilità.

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