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Inabilitazioni

Art. 415 c.c.: “Il maggiore di età infermo di mente, lo stato del quale non è talmente grave da far luogo ad interdizione, può essere inabilitato.

Possono anche essere inabilitati coloro che, per prodigalità o per abuso abituale di bevande alcoliche o di stupefacenti, espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici.

Possono, infine, essere inabilitati il sordomuto e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un’educazione sufficiente, salvo l’applicazione dell’art. 414 quando risulta che essi sono del tutto incapaci di provvedere ai propri interessi”.

Chi può essere inabilitato?

I soggetti che possono essere sottoposti a procedura di inabilitazione sono:

  • il maggiore di età infermo di mente, il cui stato non sia così grave da far luogo all'interdizione.
  • coloro che espongono sé o la loro famiglia a gravi pregiudizi economici.
  • il sordomuto e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia che non abbiano ricevuto un’educazione sufficiente (salvo l’applicazione dell’art. 414) a provvedere ai propri interessi.

Che cosa comporta l’inabilitazione?

A seguito dell’inabilitazione, il soggetto viene a trovarsi in una posizione analoga a quella del minore emancipato, per cui la capacità di agire del medesimo è solo parzialmente esclusa: pertanto, può compiere da solo gli atti di ordinaria amministrazione, mentre deve essere assistito da un curatore per gli atti di straordinaria amministrazione. Questo, a differenza del tutore, non è un rappresentate del soggetto, in quanto non lo sostituisce ma lo affianca.

Lo Studio Legale Pandolfi di Varese affronta casi di inabilitazione e interdizione giudiziale fornendo un concreto sostegno alle famiglie. L’Avvocato Francesca Pandolfi, operante nel suo Studio nel cuore di Varese comodamente raggiungibile da tutta la città e dalla provincia, crede infatti fermamente nell’importanza di instaurare un dialogo proficuo con il cliente al fine di raggiungere in tempi più brevi e nei modi più efficaci gli obiettivi concordati.

Come funziona la procedura di inabilitazione?

Il procedimento di inabilitazione affronta quattro passi fondamentali:

  • Promozione dell’istanza da parte del coniuge, del convivente, dei parenti entro il quarto grado, degli affini entro il secondo grado, del curatore ovvero del pubblico ministero
  • Esame approfondito della persona indicata come inabile svolto dal giudice, eventualmente assistito da un consulente tecnico, o da un curatore provvisorio
  • Sentenza di inabilitazione i cui effetti sono validi dal giorno stesso della sua pubblicazione
  • Decreto di nomina del curatore

 

Le modalità di inabilitazione sono caratterizzate da particolari interventi in quanto le persone inabili non sono considerate inferme di mente, quindi incapaci di agire, ma limitate nelle loro azioni: l’inabilitato potrà infatti portare avanti atti di ordinaria amministrazione ma dovrà essere affiancato da un curatore per tutti gli atti di straordinaria amministrazione.

L'Avvocato Pandolfi, nel suo Studio di Varese, di fronte al tribunale cittadino e comodamente raggiungibile da tutta la città e la provincia di Varese, segue tutte le fasi del procedimento legato alle sentenze di inabilitazione.

In materia di diritti della persona e tutela dei soggetti deboli, lo Studio varesino garantisce i suoi servizi al fine di ottenere una giusta soluzione alle problematiche che possono essere riscontrate in questo tipo di atti. Con professionalità e grazie all'esperienza acquisita negli anni di attività nel suo Studio in Via Piave 12 a Varese, l'Avvocato Pandolfi segue tutti i suoi clienti nel difficile percorso dell’inabilitazione o dell’interdizione.

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Lo studio dell’avv. Francesca Pandolfi, situato nel cuore di Varese, si rivolge ad una clientela di privati, imprese e professionisti che necessitino di assistenza e consulenza.